Senza voler entrare nel merito delle attuali disquisizioni sull'attribuzione a Caravaggio delle diverse versioni di 'San Francesco in Meditazione' esistenti, vale comunque la pena rilevare, che questa versione a seguito delle indagini eseguite in occasione della mostra di Düsseldorf del 2006-2007 ha portato alla luce una tecnica di esecuzione e dei pentimenti tali da attestarne l'autografia sottoscritta da esimi studiosi, quali Clovis Whitfield, Sir Denis Mahon, Prof.ssa Mina Gregori e del Prof. Claudio Strinati.
Alleghiamo qui di seguito alcuni estratti delle opinioni espresse in merito:
È uno storico dell’arte e antiquario londinese, direttore del Whitfield Fine Art. Ha pubblicato numerosi contributi sull’arte barocca, e curato vari cataloghi di mostre (numerose quelle sul Caravaggio).
https://en.wikipedia.org/wiki/Clovis_Whitfield
Estratto da: Clovis Whitfield
“Questa versione del San Francesco in preghiera, la cui attribuzione come opera autografa di Caravaggio è stata espressa solo in seguito agli esami e studi svolti in relazione con la mostra di Düsseldorf del 2006, presenta vasti pentimenti, che sono ben visibili nella radiografia.
L’analisi delle radiografie permette di illustrare il corso dello sviluppo dell'iconografia da parte di Caravaggio, escludendo la precedente ipotesi, che supponeva il trattarsi di una copia.
Il contorno del cranio è segnato con un'incisione (come la cintura, il contorno del cappuccio e il profilo della croce), ma esso e la posa della figura sono stati modificati nel corso del disegno.
Si nota così come l'artista abbia sviluppato le mutate posizioni: il santo era originariamente mostrato con un ginocchio esposto (come nel Palazzo Barberini Narciso). Il pentimento ha portato giocoforza pure alle modifiche delle corrispondenti pieghe nell'abito sottostante; il teschio si trovava più in basso (sotto la mano attuale), con il braccio destro completamente esteso e la mano che lo afferra in un’altra posizione. Il gomito era originariamente quasi dritto e la grande piega a sinistra di esso mostra un pentimento, di quando la mano che reggeva il cranio era sollevata; la corda in vita originariamente iniziava circa 8 cm più in basso. Le varie alterazioni intorno alla pietra su cui poggia la croce suggeriscono che il cranio fosse originariamente a terra, forse in associazione con un libro, come nel San Francesco di Cremona e che l'accento pronunciato del bianco sotto la croce, che dovrebbe essere in ombra, è il residuo di quel punto culminante sulla corona del cranio, che si estende fino all'ombra della croce. La piega che inizia dal buco nell'abito sulla spalla, originariamente continuava fino a terra, attraverso la vita, in modo coerente con il braccio destro, che veniva esteso. Ciò comportava un riposizionamento della pezza, che originariamente era posta più a sinistra.”
(Londra, 8 novembre 1910 – Londra, 24 aprile 2011)
è stato un collezionista d'arte e storico dell'arte britannico.
Considerato uno fra i pochi collezionisti ad essere anche esperto in storia dell'arte, con la sua attività contribuì a portare al grande pubblico la pittura barocca italiana.
https://it.wikipedia.org/wiki/Denis_Mahon
lettera di Sir Denis Mahon datata 27 gennaio 2007
Traduzione:
E' stato un bene poter vedere il San Francesco, che mi ha mostrato, dopo il suo ritorno dalla mostra su Caravaggio di Düsseldorf, dove era il n.8 del Catalogo. I risultati della pulitura sono molto positivi, e i 'pentimenti' scoperti mostrano che si tratta, secondo la mia opinione, dell'(invenzione) originale della versione dei Cappuccini nella (chiesa di) Santa Maria della Concezione e della versione di Carpineto Romano (ora a Palazzo Barberini).
Mina Gregori, all'anagrafe Guglielma (Cremona, 7 marzo 1924), è una storica dell'arte italiana, accademica dei Lincei (classe di Scienze morali), professoressa emerita di Storia dell'Arte moderna presso l'Università di Firenze.
https://it.wikipedia.org/wiki/Mina_Gregori
Prefazione della Prof.ssa Mina Gregori sta in: Edward Clark ed., Caravaggio, exh.cat.,New York 2007,
traduzione:
Il saggio esplora anche le prime attività di Caravaggio, come lo stiamo apprendendo, come copista, che ha continuato a sfruttare in seguito. Ciò ha permesso di attribuirgli a ragione altre versioni di opere già note. Un esempio di questo è lo splendido San Francesco in preghiera nella mostra: un soggetto conosciuto da varie versioni, tra cui la tela di Carpineto Romano, solitamente situata a Palazzo Barberini. La versione qui in mostra differisce dalle altre, perché ha numerosi importanti pentimenti.
Claudio Strinati è uno storico dell'arte e dirigente pubblico italiano, soprintendente per il Polo museale romano dal 1991 al 2009 e divulgatore di storia dell'arte.
https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Strinati
da: Marco Pizzo, Alessandro Nicosia, Il Museo dei Cappuccini, Gangemi, Roma, 2012
Silvia Cerio, restauratrice, decoratrice ed interiore designer. Dopo l'ICR (http://www.icr.beniculturali.it) di Roma per più di quarant'anni ha lavorato su cicli di dipinti murali a Roma, Napoli, Umbria, Puglia e Sicilia. Per dodici anni si è dedicata al restauro della Reggia di Caserta. Collezionista di pittura italiana del '600.