Un unico soggetto, San Francesco,

un unico autore, Michelangelo Merisi

...ma tre tele identiche,

due a Roma e una esposta a sorpresa a Lugano

________________________________________________________________

ARTICOLO tratto da: Il Caffè del 3/3/2019

http://www.caffe.ch/publisher/epaper/section/

a firma di Andrea Bertagni

 

________________________________________________________________

 

Commento all'articolo:

Si ringrazia l'autore dell'articolo per poter ora aggiungere alla lista degli eminenti studiosi sostenitori dell'autograficità a Caravaggio del dipinto, esposto a Lugano,  anche il professore e critico d’arte Vittorio Sgarbi che, come si legge, ritiene:  “A mio parere - continua Sgarbi - stiamo parlando dell’unico Caravaggio buono: è un’opera sicuramente frutto della sua mano”.

 

 

Si conferma quanto riportato a conclusione dell' articolo e cioè, che  “Non vogliamo parlare di attribuzione, il nostro intento - dice Sira Waldner, consorella - è quello di far riflettere le persone sulla Controriforma nonché sulla figura di San Carlo Borromeo”:  disquisizioni sull'attribuzione sono di competenza degli eminenti studiosi e storici dell'arte, che vi hanno dedicato la loro esistenza.

Tuttavia vi è un' inesattezza che, per onor di cronaca, è da precisare ed in particolare quando si legge:

 

...apre un dibattito su quale delle tele oggi esistenti attribuite al celebre pittore del Seicento sullo stesso tema è l’originale e quali le copie.

 

Il "San Francesco in Meditazione" è un capolavoro, che ben riflette le virtù di umiltà, povertà e meditazione, incarnate dal Santo, in perfetta armonia con i dettami della controriforma, che ha riscosso un grande successo. Le riproduzioni di questa iconografia a riprova sia della sua fortuna, che della reputazione prestigiosa del prototipo, sono molte di più: infatti sono note almeno sette. 1

 

L'autograficità a Caravaggio viene in effetti contesa fra le tre opere citate nell'articolo, meglio rispettivamente note come la versione: Santa Maria della Concezione a Roma (o dei Capuccini), Carpineto Romano (Palazzo Barberini), e questa di Collezione Privata (Ex Cecconi) ora esposta a Lugano.

 

Il dibattito non si è aperto ora, ma ben tredici anni fa, per quanto concerne questa versione esposta e cioè quando a seguito delle indagini eseguite in occasione della mostra di Düsseldorf del 2006-2007 è venuta alla luce una tecnica di esecuzione e dei pentimenti concettuali tali da attestarne l'autografia, sottoscritta da esimi studiosi, quali Clovis Whitfield, Sir Denis Mahon, Prof.ssa Mina Gregori, Prof. Claudio Strinati ora anche il prof. Sgarbi.

 NB tutte le attribuzioni sono finora raccolte sul dipinto sono frutto di spontanee affermazioni degli studiosi e non di expertise richieste o retribuite.

 

 1 Fabio Scaletti, Caravaggio. Catalogo ragionato delle opere autografe, attribuite e controverse. Artstudiopaparo, 2017, vol.I, pp.182-185