Particolare della spada del "David con la testa di Golia" (1609?) accluso alla domanda di grazia che Caravaggio invia al cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V : si legge "H-AS OS", ossia "Humilitas Occidit Superbiam" (l'umiltà uccise la superbia).
Il giovane David ha una espressione di umana compassione e contempla Golia, dai lineamenti di Caravaggio invecchiato e stanco, senza baldanza.
Sergio Rossi interpreta il binomio David e Golia, come un doppio autoritratto, cioè il Merisi sia nei panni di Golia che in quelli di David, facendo si, che il David-Caravaggio non ancora toccato dal peccato uccide il Golia-Caravaggio ormai peccatore incallito secondo un'ottica espiativa, quale atto di contrizione e con tutta probabilità inviato a Roma al cardinale Scipione Borghese a supporto della domanda di grazia che, paradosso dei paradossi, raggiungerà in effetti Caravaggio proprio insieme alla morte. Tale interpretazione viene formulata anni prima da Giuseppe Resca nel saggio "La spada e la Misericordia" (Armando editore, anno 2001, pag. 16).
Sergio Rossi, Arte come fatica di mente, Lithos editrice, Roma 2012, pp. 110 e ss.